Il passaggio dal riciclo meccanico a quello chimico alla luce delle direttive europee
Negli ultimi anni l'Unione Europea ha intensificato i suoi sforzi per combattere i rifiuti plastici, determinando un cambiamento paradigmatico nelle strategie di riciclo. Con nuove regolamentazioni e direttive che enfatizzano la necessità di soluzioni di gestione dei rifiuti più sostenibili ed efficienti, il riciclo meccanico sta gradualmente lasciando il passo al potenziale del riciclo chimico. Questa transizione riflette l'impegno dell'UE verso un'economia circolare, con l'obiettivo di minimizzare i rifiuti e massimizzare il riutilizzo delle risorse
Le limitazioni del Riciclo Meccanico
Il riciclo meccanico è da lungo tempo il pilastro della gestione degli scarti plastici e Promeco è uno dei produttori di macchinari e linee di lavorazione per il riciclo meccanico. Questo processo prevede la raccolta, la selezione, la pulizia e il ri-processamento delle plastiche in materia prima seconda. Tuttavia, presenta significative limitazioni:
- Calo in termini di qualità: Il riciclo meccanico, ripetuto, comporta il degrado della qualità delle plastiche, comportando catene polimeriche più deboli e proprietà dei materiali inferiori. Da qui il limite di volte in cui la plastica può essere riciclata meccanicamente.
- Contaminazione: Il riciclo meccanico ha difficoltà a gestire plastiche contaminate, miste e multistrato. I contaminanti possono compromettere la qualità del prodotto riciclato e limitarne le applicazioni.
- Maggiore impatto economico: Il processo di selezione e pulizia delle plastiche del riciclo meccanico può essere costoso e laborioso, rendendolo, per certi tipi di rifiuti plastici, meno vantaggioso in termini economici. Anche per le considerazioni qui sopra esposte, Promeco, nel corso degli anni, ha deciso di spingersi otre al riciclo meccanico, sviluppando un impianto di riciclo chimico.
Il futuro del Riciclo Chimico
Il riciclo chimico consente di superare i limiti del riciclo meccanico. E’ un processo che consente di scomporre, attraverso diverse reazioni chimiche, i polimeri plastici nei loro componenti molecolari, offrendo al contempo indubbi vantaggi rispetto al riciclo meccanico tradizionale:
- Migliore qualità: Il riciclo chimico produce materiali di alta qualità comparabili alle plastiche vergini. Scomponendo le plastiche a livello molecolare, elimina il problema della degradazione, tipico del riciclo meccanico.
- Versatilità: Il riciclo chimico è in grado di riciclare una gamma più ampia di plastiche, incluse quelle contaminate o miste. Per questo è una soluzione più versatile in quanto permette la valorizzazione anche di quei flussi di scarti plastici oggi ritenuti più difficili e non riciclabili.
- Economia Circolare: Convertendo gli scarti plastici in materie prime preziose, il riciclo chimico supporta il modello dell'economia circolare in cui le risorse sono oggetti di costante riuso e riciclo con connessa riduzione di utilizzo delle risorse vergini.
Direttive europee e supporto legislativo
Sembra che anche il quadro legislativo dell'UE si stia evolvendo per supportare la transizione dal riciclo meccanico a quello chimico. Le principali direttive e strategie infatti includono:
- Piano d'Azione per un'Economia Circolare: Quale parte del Green Deal europeo, questo piano descrive misure per promuovere l'uso sostenibile delle risorse e la gestione dei rifiuti, incoraggiando una costante innovazione delle tecnologie di riciclo, incluso quello chimico.
- Obiettivi per la plastica: L'UE mira a rendere tutti gli imballaggi di plastica riciclabili e ipotizza, per il raggiungimento di questo obiettivo, la necessità di metodi di riciclo cosiddetto “advanced”.
- Direttiva sui Rifiuti: Questa direttiva delinea il quadro generale per la gestione dei rifiuti nell'UE, dando priorità al riciclo e al recupero, supportando lo sviluppo e l'implementazione di nuove tecnologie di riciclo.
- Responsabilità Estesa del Produttore (EPR): Gli schemi EPR richiedono ai produttori di assumersi la responsabilità della gestione dei loro prodotti a fine vita. Si incentiva quindi uno sviluppo di soluzioni di riciclo più sostenibili, incluso il riciclo chimico.+
Il futuro del riciclo nell'Unione Europea
Stante la progressiva restrizione delle normative UE sulle plastiche e l’invito costante a promuovere tecnologie di riciclo innovative, sembra lecito dedurre che il ruolo del riciclo meccanico sia destinato a diminuire. Il riciclo chimico, con la sua capacità di produrre materiali di alta qualità e di gestire una gamma più ampia di plastiche, è destinato a diventare il metodo predominante per la gestione dei rifiuti plastici. E’ inteso che questa ipotetica transizione non sia priva di sfide. Il riciclo chimico comporta investimenti significativi in nuove tecnologie e infrastrutture e deve essere gestito con grande attenzione affinché possa garantire che i benefici ambientali superino eventuali impatti negativi, come l'aumento del consumo energetico.
Conclusione
Il passaggio dal riciclo meccanico a quello chimico, supportato dalle direttive europee e dalla necessità di soluzioni più sostenibili per la gestione dei rifiuti, segna un’evoluzione significativa nel panorama del riciclo. Supportando lo sviluppo del riciclo chimico, l'UE compirebbe un passo decisivo verso un'economia circolare ove i rifiuti plastici possano essere minimizzati e le risorse costantemente riutilizzate. Ecco perché Promeco offre, accanto alle soluzioni di riciclo meccanico tradizionale, anche quella di riciclo chimico, fermamente convinta che questa transizione possa comportare un futuro più sostenibile per il nostro pianeta.
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